L’Amministrazione Comunale ha stabilito di aderire al Comitato di Milano per l’attuazione del progetto di realizzazione e posa delle “pietre d’inciampo” nel territorio comunale, avvalendosi della collaborazione dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI) di San Giuliano Milanese.
L’iniziativa della creazione e posa delle pietre d’inciampo o “Stolpersteine”, nata dall’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig, al quale hanno aderito molti paesi europei e Comuni italiani anni al fine di conservare la memoria di cittadini deportati e uccisi nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda guerra mondiale, consiste nell’incorporare nel tessuto sociale della città di piccoli blocchi in pietra, con una lastra di ottone sulla superficie, recante l’incisione delle generalità della persona deportata con l’indicazione della data e il luogo di deportazione e della data di morte, da posare in corrispondenza dell’abitazione.
Dal 1992 – anno in cui prese avvio l’iniziativa a Colonia – ad oggi sono state posate oltre 90 mila pietre in circa 2 mila luoghi in tutta Europa e il Comune di San Giuliano Milanese, riconoscendo l’importanza simbolica del progetto, poserà due pietre di inciampo nel territorio comunale in ricordo dei due concittadini deportati per motivi politici, identificati attraverso il processo di verifica effettuato presso l’archivio storico anagrafico comunale dall’omologo ufficio.
Nei prossimi mesi, attraverso l’iter attivato in collaborazione con il Comitato di Milano, Gunter Deming realizzerà le pietre d’inciampo in ricordo dei nostri concittadini che verranno poste in corrispondenza delle abitazioni dei deportati. A San Giuliano le targhe in memoria verranno posizionate: in via Matteotti n. 1 per Mario Dragoni, deportato il 21 giugno 1944 a Mauthausen (Austria), dove trovò la morte il 14 aprile 1945, e in via Roma n. 3 per Elio Da Rui, che nel settembre 1943 arrivò al campo di sterminio nazista di Dortmund (Germania), in cui venne ucciso il 28 marzo 1944. Sono inoltre in corso degli ulteriori approfondimenti, in quanto potrebbe esserci un terzo deportato per il quale realizzare la targa. Poiché esiste un’unica realtà artigianale che si occupa delle pietre d’inciampo per tutta l’Europa, occorrerà attendere diversi mesi prima che le targhe siano posizionate, facendo diventare questi cittadini parte nella memoria collettiva, soprattutto per le giovani generazioni.