L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, con le gravi conseguenze a livello sociale, economico, psicologico, non può e non deve far dimenticare una data come il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999. Questo perché le situazioni che hanno caratterizzato la vita delle persone durante la pandemia hanno ulteriormente acuito il problema delle violenze di genere, molte delle quali rimangono purtroppo nascoste tra le pareti domestiche. È questo il motivo per cui il Comune di San Giuliano Milanese, pur nelle restrizioni imposte dalle normative anti-Covid, vuole comunque celebrare questa giornata proponendo la visione on line di: “Ti amo da morirNe”: scritto, diretto e interpretato da Filomena Vasellino, è uno spettacolo di teatro originale che parla della violenza sulle donne, sui loro figli e sull’indifferenza che le circonda.
Sarà possibile vedere lo spettacolo gratuitamente e per tutta la giornata, collegandosi a partire dalle ore 9.30 di mercoledì 25 novembre 2020 al sito: www.sangiulianonline.it, dove sarà pubblicata anche una panoramica delle principali iniziative che l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’associazionismo locale e con altri soggetti del territorio impegnati nella battaglia contro la violenza di genere, ha organizzato in questi anni proprio su questo tema per diffonderne la conoscenza e sensibilizzare le coscienze di tutti.
In questo momento delicato e nell’impossibilità di organizzare eventi che prevedono la partecipazione di pubblico – commenta l’Assessore alla Cultura e Pari Opportunità, Nicole Marnini – non abbiamo voluto rinunciare ad un’occasione di riflessione da condividere con i cittadini. I dati sul primo semestre 2020 ci dicono che in soli sei mesi sono già 59 le donne uccise in Italia: numeri allarmanti, che ci devono far riflettere e che dimostrano nel contempo la necessità di un sistema di prevenzione e protezione che deve diventare sempre più efficiente e capillare, ma soprattutto di leggi più restrittive che puniscano in modo certo ed esemplare chi si macchia di un simile reato. Per questo, nonostante il momento, non poteva mancare un’occasione di testimonianza e di riflessione collettiva che abbiamo voluto proporre on line: si tratta dello spettacolo di Filomena Vasellino, a cui va il nostro ringraziamento per la collaborazione che ha dimostrato, visibile gratuitamente nella giornata di mercoledì 25 collegandosi al sito del Comune. Ascoltiamole quelle donne, le loro testimonianze, il loro dolore profondo perché è anche un problema culturale riguarda tutti noi: nessuno si può chiamare fuori e tutti dobbiamo continuare a “combattere”. Una data come il 25 novembre deve suscitare in tutti noi una doverosa riflessione da condividere insieme e lo spettacolo: “Ti amo da morirNe” è un formidabile esempio che narra le crudeltà delle violenze e l’altrettanta crudeltà insita nei tanti, troppi, silenzi che ancora circondano questi terribili fatti”
“La sensibilizzazione su un tema come questo – spiegano gli Assessori all’Educazione, Maria Grazia Ravara, e ai Servizi Sociali, Vito Nicolai – assume un ruolo fondamentale per non lasciare le donne sole e indifese. E’ importante quindi, non solo il 25 novembre, dare il proprio contributo affinché l’attenzione su questo tema non cali mai, ma anzi si rafforzi sempre di più. Per questo, abbiamo reso disponibile una sorta di resoconto delle principale iniziative messe in campo negli ultimi anni, a testimonianza dell’impegno che ha visto coinvolte tante realtà associative, sportive, educative e culturali attive sul nostro territorio al fianco dell’Amministrazione Comunale. Di fronte ai “numeri” che chiaramente ci preoccupano, riteniamo sia quindi necessario rinnovare l’impegno per aumentare la prevenzione, rinforzare le protezioni e le modalità di aiuto alle vittime. Oltre agli strumenti legislativi, c’è bisogno di intervenire usando tutti i mezzi possibili per un radicale rinnovamento, partendo dai giovani, dalle famiglie e dal mondo del lavoro: non possiamo solo lanciare l’allarme, bisogna andare oltre perché i femminicidi e le aggressioni fisiche rappresentano la punta dell’iceberg di una società che ancora consente purtroppo la mancanza di rispetto per le donne. E una società in cui la violenza e la discriminazione di genere continuano a esistere, non è la società in cui vogliamo vivere e far crescere i nostri figli. Occorre uno sforzo comune ancora maggiore perché la posta in gioco è davvero alta”.