Lettera inviata al Direttore de: “Il Cittadino” di Lodi
Gentile Direttore,
Apprezziamo in generale l’interesse e l’attenzione dimostrati dai nostri cittadini riguardo alle tematiche scolastiche, in particolare per la questione in auge in questi giorni relativa al pasto degli insegnanti durante il servizio mensa. In riferimento a ciò, in linea con le considerazioni già trasmesse formalmente alle Direzioni Didattiche cittadine e al Ministero della Pubblica Istruzione e del Merito, desidero chiarire subito alcuni punti fondamentali:
• il tema della scuola e del servizio mensa rappresentano da sempre una priorità per questa Amministrazione: ne sono testimonianza le risorse destinate negli anni ai servizi e al risanamento degli edifici scolastici con rimozione di amianto, riqualificazioni energetiche, relamping, rifacimento aree giochi e palestre;
• nessun provvedimento punitivo o di riduzione nei confronti del personale scolastico è stato adottato dal Comune. Il servizio di mensa per i docenti e per il personale ATA in servizio durante la refezione rimane garantito e gratuito, come previsto dalle norme e dagli accordi con gli istituti scolastici. Tra l’altro, è bene ricordare che l’onere della somministrazione del pasto gratuito al personale scolastico costituisce un obbligo in capo al datore di lavoro pubblico, ossia al Ministero dell’Istruzione e del Merito, e non ai Comuni che gestiscono il servizio mensa per gli alunni;
• la recente revisione del menù non ha lo scopo di “togliere un pasto”, bensì di uniformare il servizio a quanto stabilito dalla normativa e dal Contratto Collettivo Nazionale del comparto scuola, nonché alla più recente Ordinanza n. 19895/2025 della Corte di Cassazione, che ha chiarito che il pasto gratuito per il personale scolastico in servizio di vigilanza ha natura assistenziale e deve essere “adeguato”, non necessariamente composto da più portate.
La scelta dell’Amministrazione è stata quindi quella di adeguarsi alle normative vigenti e al CCNL, senza aumentare il costo del pasto per gli alunni, a tutela delle famiglie e dell’equilibrio del bilancio comunale.
A tal proposito, occorre sottolineare che da anni il Ministero dell’Istruzione – come denunciato dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) – trasferisce ai Comuni risorse insufficienti a coprire il costo reale del servizio di mensa. Nel caso di San Giuliano Milanese, il contributo statale ammonta a circa 118.000 euro a fronte di oltre 160.000 euro di costo vivo del servizio, con uno sbilancio di circa 50.000 euro che rappresenta quasi il 20% dell’importo complessivo che ogni anno il Comune destina per ridurre la retta a carico delle famiglie.
Abbiamo letto in questi giorni commenti secondo i quali questa scelta rappresenterebbe un “attacco al tempo pieno” o una “violazione della dignità degli insegnanti”. Abbiamo semplicemente ritenuto più giusto e responsabile mantenere un pasto gratuito e dignitoso per il personale scolastico e, al contempo, preservare la qualità del servizio e la sostenibilità economica del tempo pieno, che consideriamo un pilastro del nostro sistema educativo.
Siamo perfettamente consapevoli del ruolo fondamentale del personale scolastico che accompagna i bambini in questo momento di crescita e socialità. Proprio per questo continueremo a farci parte attiva nei confronti del Ministero dell’Istruzione e del Merito, affinché venga garantita una copertura economica piena e uniforme dei costi del servizio, senza aggravi ai bilanci degli Enti Locali e delle famiglie e in modo da poter restituire alle scuole una soluzione stabile e sostenibile.
La ringrazio ancora per la consueta attenzione e, con l’occasione, porgo cordiali saluti.
IL SINDACO
Marco SEGALA