Un cittadino comunitario che soggiorna in Italia per più di tre mesi deve invece presentare la domanda di iscrizione anagrafica (vedere scheda correlata) e, una volta ottenuta la residenza, può chiedere l’attestazione di iscrizione anagrafica.
Tale attestazione può essere richiesta ad esempio dalle banche, dall’INPS o dall’ASST, per la scelta del medico curante.
L’attestazione di regolarità di soggiorno è personale e il figlio minore, fino al raggiungimento della maggiore età, può essere iscritto nell’attestato del genitore.
L’attestazione può essere chiesta per i propri familiari e precisamente:
- il coniuge;
- i discendenti diretti (figli) di età inferiore ai 21 anni o a carico e quelli del coniuge;
- gli ascendenti diretti (padre e madre) a carico e quelli del coniuge.
Il cittadino comunitario che ha soggiornato legalmente e in via continuativa per almeno cinque anni nel territorio nazionale (compresi eventualmente gli anni in cui era soggiornante in Italia come cittadino di uno Stato terzo) ha diritto al soggiorno permanente (vedere scheda correlata).